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Storia della Città

 

Crema è un comune di 34.212 abitanti della provincia di Cremona, in Lombardia. Situata nella bassa Pianura Padana, poco oltre la linea delle risorgive presso la sponda destra del fiume Serio, è il centro principale della provincia, dopo il capoluogo Cremona e dà il proprio nome a tutta la parte settentrionale del territorio provinciale: il Cremasco. Il comune appartiene alla regione agraria n° 2 (pianura di Crema) ed è inserito nel contesto del Parco del Serio, a 79 m. sul livello del mare.

Le origini di Crema sono legate all'invasione longobarda del VI secolo d.C., il nome deriva probabilmente dal termine longobardo "Crem" che significa "altura". Secondo la tradizione, la fondazione della città risalirebbe al 15 agosto 1570 quando, di fronte alla minaccia rappresentata dall'invasione longobarda, gli abitanti della zona trovarono rifugio nella parte più elevata "dell'isola della Mosa", approntandola a difesa sotto la guida prima di Cremete, conte di Palazzo, e poi di Fulcherio. Da questi due personaggi deriverebbero perciò i toponimi Crema e Insula Fulcheria. Secondo altre fonti la sua fondazione risale al IV secolo d.C., quando Milano era capitale dell'Impero romano d'occidente. Un'altra versione invece parla di un più antico insediamento Celtico od Etrusco.

Mappa MortierIn qualità di provincia veneziana dell'entroterra, Crema ottenne numerosi privilegi e fu al riparo dal declino del vicino Ducato di Milano sotto il dominio spagnolo. Mantenne una sostanziale autonomia che permise la progettazione di nuove costruzioni. Esse includevano la nuova cinta muraria, la ricostruzione del Palazzo Comunale (1525-1533), il Palazzo della Notaria, ora Palazzo Vescovile. Nel 1580 Crema divenne sede vescovile e fu costruito Il santuario di Santa Maria della Croce (1490).

 Secondo i documenti custoditi negli archivi della Diocesi, Crema fu anche la città d'origine dei Mastai Ferretti, la famiglia senigalliese di papa Pio IX. Secondo una ricerca operata dal parroco del paese d'origine dei Visconti, anche il famoso Innominato, descritto da Manzoni nei Promessi Sposi, aveva origine cremasca da parte di madre. Vissuto ai tempi in cui Crema era sotto il dominio della Serenissima, aveva appezzamenti agricoli dalle parti di Bagnolo, pur essendo nato e vissuto nel Palazzo Visconti, Palazzo a Brignano Gera d'Adda, un gioiello di architettura e di fasto vicino a Crema. Brignano era sotto il dominio del Ducato di Milano, perciò a Francesco Bernardino Visconti (l'Innominato) capitò di rifugiarsi nel palazzo Martini, che allora era sotto il Dominio della Repubblica di Venezia e che apparteneva alla famiglia di sua madre Paola Benzoni. In tal modo Francesco Bernardino sfuggiva alla giustizia milanese ed anche trovava asilo in una piccola città dove nella Parrocchia della Cattedrale di Crema, un Benzoni, Leonardo Benzoni figlio di Soccino Benzoni, si laureò alla Sorbona a Parigi e, successivamente, divenne vescovo (non a Crema); era stato quindi un esponente religioso importante (su un capitello del Palazzo esiste tuttora lo stemma di Leonardo Benzoni, un cappello vescovile che sovrasta un cane, simbolo dei Benzoni).

Per queste circostanze il nipote di Leonardo Benzoni, Francesco Bernardino Visconti (l'Innominato), poteva sperare di ricevere un maggior riguardo a Crema rispetto a quello che gli sarebbe toccato nel Ducato di Milano, oltre all'inopinabile vantaggio di cambiare velocemente Stato e confini politici in caso di necessità (dal Ducato di Milano alla Repubblica di Venezia) e, quindi, uscire in breve tempo dalla giurisdizione milanese.

Dopo l'unità d'Italia Crema fu annessa al Regno di Sardegna, con tutta la Lombardia, nel 1859, degradata a capoluogo dell'omonimo circondario nella provincia di Cremona. Dal 1861 fece parte del Regno d'Italia.

Nel 1862 fu toccata dalla ferrovia Treviglio-Cremona, e nel 1880 dalla tranvia interurbana a vapore Lodi - Crema - Soncino (eliminata poi nel 1931). Iniziò un importante sviluppo industriale e demografico.

Nel 1875 al comune di Crema vennero aggregate la frazione Molini di Porta Nuova, già appartenente allo smembrato comune di Vairano Cremasco, e la frazione San Bernardino, staccata dal comune di San Bernardino.

Nel 1928 furono aggregati alla città di Crema i comuni di Ombriano, San Bernardino e Santa Maria della Croce.

 Architetture religiose

  • Il Duomo in stile Lombardo-Gotico, intitolato a Santa Maria Assunta, 1284-1341; 
  • Ex chiesa di San Domenico, 1463-1471, pregevole edificio ora adibito a teatro della città;
  • L'ex chiesa di Santo Spirito e Santa Maddalena del 1511, può essere considerata come frutto della collaborazione del grande architetto Giovanni Antonio Amadeo con Agostino de Fondulis, chiamato alla decorazione della chiesa di Santa Maria presso San Satiro a Milano;
  • La chiesa di Santa Chiara, 1514;
  • La chiesa sussidiaria di San Bernardino degli Osservanti, 1518-1534, eretta a ricordo della venuta a Crema di san Bernardino da Siena; la semplicità dell'esterno contrasta con la ricchezza decorativa interna che, in quattordici cappelle, dispiega affreschi, tele e stucchi di artisti cremaschi e non; l'architettura della vasta volta a botte è sottolineata da decorazioni a monocromo realizzate nel 1868 da Luigi Manini durante il restauro seguito al terremoto del 1802;
  • La chiesa di San Giovanni della Carità, 1583-1584, con gli affreschi seicenteschi di Gian Giacomo Barbelli;   
  • Il santuario di Santa Maria delle Grazie, 1601-1609, interamente affrescato da Gian Giacomo Barbelli;
  • La chiesa parrocchiale di San Benedetto, 1621-1623, edificata su progetto di Francesco Maria Richini;
  • La cappella del Quartierone, 1717;
  • La chiesa parrocchiale della Santissima Trinità, 1737-1740, pregevole edificio barocco;
  • Ex chiesa di Santa Maria a Porta Ripalta, 1743, ora adibita a sala per mostre culturali;
  • La chiesa parrocchiale di San Giacomo, 1749;
  • La chiesa di Sant'Antonio da Padova, metà del XVIII secolo;
  • L'oratorio di Santa Maria Stella 1834;
  • La chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo, con facciata rifatta in cotto nel 1939.

 Architetture Civili

  • Palazzo Benzoni-Frecavalli (1627), Via Civerchi, sede della Biblioteca Civica;
  • Palazzo Marazzi-Griffoni (1422), Via Marazzi;
  • Palazzo Benzoni-Donati (1504), Via Marazzi;
  • Ex palazzo del Monte di Pietà (1569), Via Verdi;
  • Palazzo Freri-Cappellazzi (XVII secolo);
  • Palazzo Compostella (1585), Via Matteotti;
  • Palazzo Vimercati-Sanseverino (1602), Via Benzoni;
  • Palazzo Foglia (1650), Via Ponte Furio;
  • Palazzo Fadini-Zurla (metà XVII secolo), Via Alemanio Fino;
  • Palazzo Toffetti-Crivelli (1663), Piazza Caduti sul Lavoro;
  • Palazzo Tinti-Bondenti (fine XVII secolo), Via Civerchi;
  • Palazzo Barbara-Vimercati-Zurla (prima del 1685), Via Civerchi;
  • Palazzo Patrini-Premoli-Pozzali (fine XVII secolo), Piazza Premoli;
  • Palazzo Benvenuti-Bonzi (1710), Via Matteotti;
  • Palazzo Terni-Bondenti (1711), Via Dante Alighieri;
  • Palazzo Benvenuti-Albergoni-Arrigoni (1756), Via Cavour;
  • Palazzo Bisleri-Vailati (1840), Via Mazzini;
  • Palazzo Istituto Musicale Folcioni (XVIII secolo) e rimaneggiamenti nel 1934, Piazza Aldo Moro.

 

 

 Viste della Città 

 

  • Basilica Santa Maria della Croce

  • Palazzo Comunale

  • Palazzo Pretorio

  • Cattedrale

  • Palazzo Premoli

  • Basilica S.Maria della Croce

  • Convento di Sant'Agostino

  • Il Torrazzo

  • Campanile del Duomo

  • Veduta aerea Duomo

  • Particolare Basilica S. Maria della Croce

  • Bifora del Duomo

  • Convento S. Agostino

  • Particolari del Duomo

  • Porta Nova

  • Porta Ombriano

  • Torrazzo